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I patterns giapponesi e i loro significati - motivi geometrici

Aggiornamento: 11 feb 2024



patterns giapponesi shibori


Esistono moltissimi patterns giapponesi che si trovano su kimono, haori, borse e altri accessori, ognuno di questi ha un profondo significato legato alla storia e alla cultura giapponese.

Si possono classificare in diverse categorie, i più amati sono sicuramente quelli del mondo floreale e animale, ma ne esistono di molto importanti anche tra quelli tradizionali geometrici o legati a oggetti antichi, e alcuni estremamente scenografici e sognanti come paesaggi o scene del passato.

Questo articolo è dedicato a quelli geometrici. Aggiornerò la lista man mano che ne troverò negli articoli vintage del catalogo.

Buona lettura!



Asanoha - foglie di canapa



asanoha pattern

Asanoha significa letteralmente foglia di canapa e in questo motivo la troviamo rappresentata come una stella regolare a sei punte. Fin dall'antichità questa pianta ha assunto un ruolo fondamentale in Giappone; prima che il cotone fosse importato la maggior parte dei tessuti della gente comune era fatta di canapa e ancora oggi viene utilizzata per la produzione dei kimono estivi. Al di là dello scopo pratico, la canapa è così importante anche perchè viene impiegata per realizzare la Shimenawa, la corda sacra della religione shintoista che delimita luoghi o oggetti sacri e che ha anche la funzione, nella sua versione più popolare, di allontanare la sfortuna e le disgrazie. La canapa è una pianta resistente, in grado di crescere velocemente e dritta senza bisogno di cure particolari, per questo motivo simboleggia la buona crescita, il vigore e la resistenza. Questi significati hanno reso questo motivo uno dei più diffusi nei vestiti per bambini, come buon auspicio di una crescita sana.



Seigaiha - onde stilizzate



seigaiha pattern

La parola Seigaiha è costituita da tre kanji che si traducono in "Blu" "Oceano" "Onde". Oggi è sicuramente uno dei motivi più diffusi anche in occidente. La prima apparizione in Giappone risale alla sua raffigurazione su un Haniwa di terracotta del VI secolo. Si suppone che questo modello sia stato introdotto dalla Cina, dove veniva originariamente utilizzato per rappresentare il mare nelle mappe geografiche, ma ne esistono versioni anche in civiltà antiche come quella egiziana e persiana. Ci sono due teorie sull'origine del nome giapponese di questo modello:

La prima legata al Gagaku (musica/danza di corte imperiale) e nello specifico fa riferimento alla Seigaiha, danza delle "onde dell'oceano blu" dove gli artisti indossano vesti con questo modello. Danza che viene anche descritta nella famosa opera letteraria "Genji monogatari" di Murasaki Shikibu.La seconda attribuita al nome dell'artista laccatore Seikai Kanshiki, che nel periodo Edo inventò un pennello speciale per dipingere facilmente questo motivo. Per cui i modelli da lui realizzati venivano chiamati Seikaiha o onde di Seikai.In questo pattern così popolare ritroviamo l'amore che i giapponesi provano per l'oceano e l'acqua. Le creste delle onde che si sovrappongono all'infinito esprimono una sensazione di pace eterna, ma allo stesso tempo anche la potenza del moto ondoso e la naturale resilienza dell'acqua.



Kikko - Guscio di tartaruga



kikko pattern

Kikko è il motivo che si ispira alle forme esagonali che si possono osservare sul guscio di una tartaruga, motivo che si ritrova anche nell'armatura tipica dei guerrieri samurai del periodo feudale, costituita per l'appunto, da piccoli esagoni in pelle o metallo agganciati tra loro tramite anelli. La tartaruga è un animale molto amato in Giappone e apprezzato per la sua longevità. Per questo motivo il pattern kikko porta con sè il significato di lunga vita, buona fortuna e protezione. Esistono diverse varianti di questo modello, come il Kikko Hanabishi, con un fiore all'interno dell'esagono; Komochi Kikko, con esagoni più piccoli all'interno; Bishamon Kikko, formato da una composizione di tre esagoni disposti a "Y" e chiamato così perchè è rappresentato sull'armatura di Bishamonten, uno dei sette dei della fortuna.

In Giappone, regalare qualcosa con questo pattern per il compleanno di qualcuno è un modo per augurargli una lunga e serena vita.



Yagasuri/Yabane - Piuma di freccia



yagasuri pattern

Questo motivo rappresenta le piume di uccello attaccate alle estremità delle frecce. Molto popolare durante l'era Heian, veniva utilizzato sull'abbigliamento maschile per la sua associazione al tiro con l'arco. La freccia in Giappone è sempre stata considerata, anche per motivi religiosi, un simbolo molto importante, basti pensare alle Hamaya, le frecce sacre vendute nei santuari shintoisti durante i giorni del capodanno come porta fortuna, perchè secondo la tradizione servirebbero a scacciare il male. Simbolicamente, la freccia che mira a un bersaglio rappresenta la determinazione, quindi la volontà di raggiungere un obiettivo. Secondo un famoso detto popolare giapponese, le frecce, una volta sparate non tornano indietro e forse è anche grazie a questa credenza che nel periodo Edo alle ragazze che andavano in spose veniva dato dai genitori un kimono con questo motivo, come buon auspicio per il matrimonio

Nel periodo Meiji e Taisho (1868-1926) è diventato molto popolare tra le studentesse, che lo indossavano alle cerimonie di laurea, per augurarsi di scoccare come una freccia verso la loro realizzazione professionale.

Alla fine degli anni '70 questa usanza è tornata in voga tra le ragazze, anche grazie al famoso manga Haikara-San (una ragazza alla moda), tra l'altro ambientato proprio nel periodo Taisho, dove Benio, la protagonista, indossa a scuola un kimono con questo pattern abbinato all'hakama.



Kanoko - Macchie di cerbiatto



kanoko pattern

Il termine kanono si riferisce al manto pomellato del cerbiatto. Questo motivo che ricorda quindi le macchie bianche sul dorso del cerbiatto è il risultato della tecnica di tintura della seta più elaborata e dispendiosa in assoluto, la shibori

Questo tipo di tessuto ha raggiunto la sua massima popolarità nel periodo Edo, ma ovviamente non era alla portata di tutti e infatti indossare indumenti realizzati con questo modello era considerato un simbolo di ricchezza. Oggi esistono anche delle imitazioni stampate economiche, ma l'unico e originale kanoko è quello realizzato con la tecnica shibori, che viene ancora oggi eseguita annodando con dei fili ogni punto a mano, prima di effettuare la tintura.



Same Komon - Pelle di squalo



same komon pattern

Questo motivo a cerchi concentrici puntinati ricorda la pelle di squalo. Reso celebre dallo shogunato Tokugawa che lo adottò personalmente per il suo clan, è diventato molto popolare durante il periodo Edo. Questo modello non ha un significato specifico, ma si trova spesso come sfondo di pattern più complessi.

La particolarità dei tessuti cosiddetti komon è che creano un'illusione ottica per cui da lontano sembrano dei semplici tessuti in tinta unita, mentre da vicino è possibile cogliere ogni dettaglio del disegno. Per realizzare questi motivi si utilizzano degli stencil appositi in carta perforata a mano che poi viene stesa sulla stoffa per procedere con la tintura.



Sayagata - Croce Manji



sayagata pattern

Sayagata racchiude un significato molto profondo legato alla religione e rappresenta l'intersezione di croci Manji (svastiche buddiste) che si ripetono all'infinito. Questo modello è stato importato in Giappone dalla Cina intorno al 1500 attraverso il commercio della seta, infatti la parola sayagata scritta in caratteri cinesi si traduce in "garza di seta" che era probabilmente il tipo di tessuto su cui veniva originariamente raffigurato questo pattern. Il termine manji deriva dalla parola Man cinese che significa 10000, un numero così alto da poter rappresentare per un essere umano la vita eterna. In ambito prettamente religioso, la svastica buddista rappresenta la conoscenza di ogni cosa, la pace e la forza.

Il modello sayagata viene utilizzato anche singolarmente, ma si trova molto spesso combinato con altri motivi, soprattutto botanici, come kiku, ume e take.



Karakusa - Arabeschi



karakusa pattern

Karakusa, letteralmente arabesco è un altro motivo importato in Giappone dalla Cina, precisamente nel periodo Asuka, ma le sue origini sono molto antiche e fa riferimento a quello della cultura egizia. Pur rappresentando in maniera stilizzata i riccioli di una vite, per l'essenzialità della sua forma viene considerato come pattern geometrico. Questo motivo simboleggia la continuità e la prosperità proprio per la rappresentazione di queste piante che sembrano espandersi senza fine, ma anche l'eredità famigliare per la sua somiglianza con l'albero della vita. Viene spesso utilizzato da solo ed è molto diffuso come pattern per furoshiki e altri tessili per la casa, oppure in accoppiata con altri soggetti botanici.


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