I patterns giapponesi e i loro significati - motivi botanici
- senren kimono
- 17 giu 2023
- Tempo di lettura: 7 min
Aggiornamento: 11 feb 2024

Esistono moltissimi patterns giapponesi che si trovano su kimono, haori, borse e altri accessori, ognuno di questi ha un profondo significato legato alla storia e alla cultura giapponese.
Si possono classificare in diverse categorie, i più amati sono sicuramente quelli del mondo floreale e animale, ma ne esistono di molto importanti anche tra quelli tradizionali geometrici o legati a oggetti antichi, e alcuni estremamente scenografici e sognanti come paesaggi o scene del passato.
Quindi qui partirei proprio da quelli botanici e aggiornerò la lista man mano che ne troverò negli articoli vintage del catalogo.
Buona lettura!
Sakura - fiore di ciliegio

Forse il simbolo più famoso e universalmente conosciuto, il fiore di ciliegio è tanto piccolo quanto potete nel suo significato, poichè rappresenta il concetto di vita e morte e ci ricorda con la sua fugace fioritura che la vita è effimera ma allo stesso tempo bellissima, e per questo va vissuta nel presente. Proprio per questa sua natura, la sua immagine è stata associata a quella dei samurai nel periodo feudale, ed è anche divenuta il simbolo raffigurato sugli arei dei kamikaze giapponesi nel periodo della seconda guerra mondiale.
Un'antica credenza popolare vuole che gli alberi di ciliegio siano dimore per le divinità delle risaie perchè la loro fioritura corrisponde al periodo in cui si pianta il riso; Infatti nel Giappone rurale, i contadini durante il periodo primaverile erano soliti organizzare banchetti e preghiere al cospetto di questi alberi sacri come buon auspicio per un raccolto abbondante. Da questa usanza si è poi sviluppato quello che oggi è il rituale dell'Hanami, la pratica di riunirsi con amici e parenti sotto gli alberi per ammirarne la fioritura e la sua spettacolare bellezza.
Ume - fiore di pruno

Antagonista del sakura, il fiore di pruno, che sboccia alla fine dell'inverno viene considerato simbolo di speranza e buon auspicio per il superamento delle difficoltà. Originario della Cina, l'albero di pruno venne introdotto in Giappone nel periodo Asuka (700 d.C.), inizialmente per le sue proprietà mediche; Infatti, i frutti venivano già utilizzati nella medicina tradizionale a scopi curativi contro la febbre e i dolori articolari.
Secondo una credenza popolare giapponese, questo albero è in grado di scacciare gli spiriti maligni, per questo si diffuse rapidamente e venne piantato nei giardini di templi, santuari e case private, collocandolo nella zona nord-est del terreno, ritenuta la via di passaggio del male.
La tradizione di ammirare la sua fioritura si è diffusa in Giappone tra i ceti sociali più alti durante il periodo Nara, e ancora oggi il suo hanami, a differenza dei sakura, ha una fruizione legata ad eventi e tradizioni artistiche.
Il pruno e i suoi fiori, che sono spesso di un rosa intenso o rosso, in contrapposizione con i colori freddi dell'inverno hanno ispirato poeti e artisti di ogni genere e per questo motivo sono ampiamente rappresentati nell'arte Ukiyo-e.
La sua eleganza e dignità lo rendono il fiore artistico per eccellenza.
Kiku - crisantemo

Il crisantemo è il fiore ufficiale del Giappone. La sua forma circolare, con i numerosi petali disposti a raggiera, ha fatto sì che questo divenisse in primis il simbolo dell'energia solare, e in seguito fosse scelto come emblema della famiglia imperiale assumendo anche il significato di potere e nobiltà. Lo stemma è infatti un crisantemo giallo a 16 punte.
Fiorisce all'inizio dell'autunno, quindi racchiude in sè tutta l'energia del sole che perdurerà fino all'arrivo dell'inverno.
Una volta appassiti, i fiori non perderanno i loro petali.
Per questa sua naturale resistenza e per l'impiego nella medicina tradizionale cinese, dove è ancora oggi utilizzato per curare e prevenire molteplici disturbi dell'organismo, rappresenta forza e longevità.
Fino al periodo Edo, anche il crisantemo aveva una festa per la sua contemplazione, il kiku no sekku, che si teneva il nono giorno del nono mese; di derivazione cinese, questa festa cadeva proprio in tale data per la corrispondenza del numero 9 come simbolo dello yang (energia positiva maschile). Inoltre, nella lingua cinese, il 9 pronunciato due volte è omofono della parola eternità.
Botan - peonia

Se il crisantemo rappresenta l'energia vitale ed è il re ufficiale del Giappone, il fiore di peonia è considerato il "re dei fiori" per la sua bellezza ed eleganza.
Originario della Cina, venne introdotto in Giappone nell'VIII secolo per le sue proprietà medicinali, ma ben presto si diffuse anche come fiore ornamentale, soprattutto tra i ceti sociali più alti, eleggendolo così a simbolo di ricchezza e nobiltà. Nel Giappone antico, il fiore di peonia veniva utilizzato nelle cerimonie e nei giorni di celebrazione militari, ed anche per questo motivo che gli si attribuiscono significati di buona fortuna, di coraggio e onore.
Grazie alla sua innegabile bellezza è, insieme al fiore di pruno, uno degli elementi più raffigurati nelle arti e nell'artigianato Giapponese, oltre ad essere uno degli irezumi (tatuaggio) più popolari.
Il fiore di peonia per la sua magnificenza e la bellezza dei colori è anche uno dei motivi più amati per i kimono femminili.
Momiji - foglia d'acero

Momiji o foglia rossa è l'emblema dell'autunno in Giappone.
L'acero giapponese, anche detto acer palmatum, letteralmente "mano affilata" è originario dell'estremo oriente (Giappone, Cina, Corea). Da sempre utilizzato come albero ornamentale è una specie piccola e a crescita lenta, che viene anche coltivata sottoforma di bonsai. Se in primavera in Giappone si festeggia l'Hanami, in autunno si assiste allo spettacolare rosso del Momijigari (caccia delle foglie rosse).
Il momiji è simbolo di pazienza e resistenza, per via dei tempi lunghi che impiega per crescere e per il fatto che riesce a svilupparsi anche in zone con minima esposizione solare.
Ma è anche simbolo di calma e riposo grazie al senso di pace che trasmette attraverso la contemplazione delle sue sfumature calde e avvolgenti.
Infine, rappresenta anche l'abbondanza, poichè durante settembre e ottobre produce una grande quantità di "samara", un seme alato che si disperde attraverso il vento. Il motivo momiji è in assoluto quello più apprezzato e utilizzato nel kimono per il periodo autunnale.
Matsu - pino

Per sua natura quest'albero è un sempreverde, quindi non subisce cambiamenti in inverno, i suoi aghi restano fermamente attaccati e non muta il suo colore verde brillante, per questo motivo è simbolo di immortalità e di fermezza.
Potrebbe sembrare in contrapposizione rispetto a quanto appena citato, ma rappresenta anche l'adattabilità, poichè in natura si lascia modellare dal vento, ma si presta benissimo anche alle potature estetiche, esattamente quelle che vengono effettuate da esperti artigiani per inserirlo in contesti piccoli, come ad esempio i giardini zen.
Il pino, insieme al bambù ha un ruolo molto importante in inverno. Secondo la tradizione, durante le festività del capodanno, vengono realizzate delle decorazioni chiamate Kadomatsu (pino al cancello), e poste all'entrata delle abitazioni o sui luoghi di lavoro per attirare gli spiriti benevoli e la fortuna per l'anno nuovo.
Take - bambù

Il bambù è presente in tutto il Giappone ed è un albero ampiamente utilizzato in vari ambiti produttivi.
Si tratta di una pianta molto resistente, con un apparato radicale solido, cresce velocemente, la sua struttura è molto flessibile ed è un sempreverde come il pino. Per tutte queste sue caratteristiche viene considerato simbolo di forza e flessibilità. La sua natura semplice e disadorna lo rende anche un simbolo di purezza e onestà.
Il bamboo viene anche utilizzato come elemento decorativo durante la festività di Tanabata, la festa delle stelle innamorate; Durante questa festa, è tradizione scrivere su delle strisce di carta desideri e preghiere e legarli ai rami di bambù. La credenza popolare vuole che sia stato scelto proprio il bambù per il suo valore sacro; in tempi antichi, infatti, le persone credevano che crescendo dritto e alto verso il cielo potesse essere un punto di contatto con le divinità e che queste potessero anche trovare dimora nella cavità dello stelo.
Shochikubai - pino, bambù, pruno

Shochikubai si riferisce a un tema pittorico Cinese antico conosciuto come "tre amici dell'inverno" e adottato in seguito anche in Giappone divenendo simbolo di buon auspicio per l'inverno. Nel kodomatsu che ho citato prima, di solito sono presenti solo il pino e il bambù come da tradizione giapponese, ma in alcune zone del paese si possono trovare anche rami di pruno a completare la decorazione.
Questo motivo si trova spesso all'inizio dell'anno, stampato su biglietti di auguri o impresso nei dolci stagionali, ma è anche un tema molto diffuso su kimono e accessori tradizionali. Il pino rappresenta longevità e resistenza, il bambù flessibilità e tolleranza, il fiore di pruno speranza e superamento delle avversità.
Kiri - paulonia

L'albero di paulonia, originario della Cina centrale e occidentale, è molto diffuso anche in Giappone e Corea. Non ha assunto nel tempo dei significati particolari legati alla cultura giapponese, ma è comunque legato a un'antica usanza aristocratica, che consisteva nel piantarlo in giardino alla nascita di una figlia femmina e tagliarlo quando questa andava in sposa, utilizzandone il legno per realizzare una cassettiera dove la neo sposa avrebbe conservato i suo pregiati kimono. In Giappone rappresenta più un simbolo istituzionale, infatti è stato scelto come stemma per rappresentare il gabinetto del primo ministro ma lo si ritrova anche sulla moneta da 500 yen.
Shōbu - Iris

L'iris giapponese è stato ampiamente rappresentato nel panorama artistico giapponese fin dal XII secolo. Lo ritroviamo nelle "100 vedute famose di Edo" di Hiroshige, nel famoso "Irises" di Ogata Korin e negli haiku del poeta Basho.
Per la sua assonanza nella lingua giapponese con la parola "gioco" intesa come duello è arrivato a rappresentare lo spirito combattente e la lealtà.
Viene anche associato alla festa dei bambini Kodomo no hi; l'usanza vuole che i bambini facciano dei bagni in acqua dove vengono immerse le foglie di iris. Queste rilasciano un profumato olio essenziale, che in passato veniva utilizzato nella medicina tradizionale come rimedio per il mal di schiena. Un modo quindi per augurare ai propri figli di crescere sani e forti e instillare loro un po' di spirito guerriero.
Tsubaki - camelia

La camelia japonica è originaria del Giappone meridionale e la sua fioritura avviene alla fine di febbraio.
Si pensa che il nome derivi dalla parola Atsu-ba-ki che significa albero dalle foglie spesse.
Oltre ad essere un albero molto amato per la sua fioritura precoce, la sua importanza si deve principalmente all'olio che si ottiene dai suoi frutti; infatti questo è stato utilizzato nella medicina tradizionale per le sue proprietà anti infiammatorie ma anche come olio combustibile e da cucina. Storicamente è diventato un simbolo di diplomazia, poichè veniva offerto in dono durante gli scambi culturali e politici tra Giappone e Cina (600-800 D.C.).
Durante il periodo Edo, la camelia divenne anche il simbolo della resistenza spirituale; i cattolici, che si nascondevano a causa della persecuzione religiosa in atto a quel tempo, si rifugiarono nelle isole di Goto, dove l'albero cresceva spontaneamente, ed elessero questo fiore a rappresentanza della loro chiesa e della Vergine Maria.
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